Virtual beings
La settimana scorsa a San Francisco, imprenditori, ricercatori e investitori si sono riuniti per il primo Virtual Beings Summit. Un virtual being è un personaggio che sai non è reale ma con cui ci puoi costruire un rapporto emotivo. Un virtual being può prendere vita attraverso diversi mezzi: Instagram, visore VR o smart speaker: potrebbe essere l'evoluzione di un assistente vocale. A differenza di Alexa, che esegue gli ordini che le dai, un virtual being ha una propria storia e quindi potrebbe guadagnarsi un ruolo di compagno, educatore, guida, un life coach in pratica. Alcuni esempi di questi "umani virtuali"
- Lucy è un personaggio di Fable, che produce film VR in stile cartoon. L'intelligenza artificiale che c'è dietro rende Lucy in grado di interagire e conversare con la persona.
- L'agenzia giornalistica di stato in Cina ha introdotto un presentatore virtuale per comunicare notizie in tempo reale 24/7 riducendo i costi di produzione.
- Le recenti campagne pubblicitarie di KFC hanno impiegato un influencer virtuale che impersona il fondatore Colonel Sanders in versione moderna.
Nel prossimo futuro queste figure saranno prerogativa dei settori dell'intrattenimento e della pubblicità. Possiamo immaginare un'espansione in altri settori? Uno degli episodi più recenti della serie Black Mirror ci suggerisce come una bambola intelligente nata con finalità di intrattenimento possa trasformarsi in un supporto emotivo o uno strumento per la crescita personale. Il processo di consumerizzazione per la salute e il benessere è già in atto, i virtual beings potrebbero trovare spazio proprio in questi settori. Ad esempio Calm un giorno potrebbe affidare i propri contenuti a delle personalità virtuali, offrendo la possibilità di un'interazione bidirezionale.
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